SOLA SCRIPTURA: LA QUESTIONE DELL’AUTORITÀ | Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona (2 Tim 3,16)
Con la formula Sola Scriptura si vuole affermare che la Scrittura da sola è sufficiente per fare conoscere all’uomo Dio, la sua volontà e ciò di cui l’uomo ha bisogno. Né il magistero della Chiesa, né le rivelazioni provenienti da altre fonti forniscono la conoscenza di Dio di cui l’uomo necessita. La Scrittura è il prodotto dell’influenza soprannaturale esercitata dallo Spirito Santo sugli autori umani che, pur preservati nella loro responsabilità, hanno scritto esattamente quello che Dio si è proposto di comunicare e rivelare all’uomo.
Porsi all’ascolto della Parola predicata e studiare la Scrittura, dunque, significa comunicare con Dio e relazionarsi con Lui. Ascoltando e leggendo la Parola si incontra lo Spirito Santo che rivela la natura e il carattere di Dio, descrive la dignità dell’uomo e spiega il significato della realtà nella sua complessità. È solo alla luce della verità di Dio che si comprende correttamente la condizione reale in cui ogni essere umano versa e ciò che il Signore ha provveduto per soddisfare i suoi bisogni. Del resto, la Parola di Dio è l’unica fonte che fa conoscere Cristo. La Parola fatta carne, infatti, si rivela nella Parola scritta e racconta di Dio che assume la natura umana e muore per togliere i peccati dell’umanità. Nell’esperienza della salvezza personale, lo Spirito Santo agisce di concerto con la Scrittura e l’uomo, per l’azione combinata della Parola e dello Spirito Santo che convince di peccato e fa sorgere nel cuore la fede, comprende ciò che è necessario per essere salvato. Senza la Scrittura non ci sarebbe conoscenza del dono della grazia di Dio in Cristo. I tentativi di dare senso alla realtà prescindendo dalla Scrittura sono illusori e destinati al fallimento. Basti pensare, ad esempio, al secolo appena trascorso e ai tracolli, tra gli altri, del positivismo scientifico e del comunismo. Appare sempre più evidente che la verità biblica è indispensabile per la comprensione, la maturazione e il benessere sia dell’individuo, sia della società nel suo insieme. Compito della Scrittura, appunto, è anche quello di definire i bisogni reali, di fare contemplare le vere priorità, di liberare l’uomo da una percezione di se stesso e del mondo falsata dalla cultura creata, diffusa e sostenuta dai media.
PRIMA TESI: SOLA SCRIPTURA | Riaffermiamo che la Scrittura è inerrante ed è la sola fonte della rivelazione scritta di Dio e l’unica a poter vincolare la coscienza. Solo la Bibbia insegna all’uomo ciò che è necessario affinché sia salvato dal peccato ed è l’unica regola atta a determinare la condotta cristiana. Neghiamo che un qualche credo, concilio o individuo possa vincolare la coscienza di un cristiano, che lo Spirito Santo parli indipendentemente dalla Bibbia o in modo da contraddirne l’insegnamento e che l’esperienza spirituale individuale possa essere veicolo di una rivelazione divina.
SOLUS CHRISTUS: LA SORGENTE DELLA VITA | Gesù gli disse: Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me (Gv 14,6)
Gesù di Nazareth continua ad affascinare milioni di persone. Gli studiosi continuano a dibattere sul ruolo avuto dal “Gesù storico” nella costituzione del cristianesimo, ma è evidente che Gesù si identifica con il cristianesimo in un modo unico. Anche coloro che non giungono a confessarlo come Dio e Salvatore lo guardano con ammirazione ed è tenuto in grande considerazione pure da altre religioni. Gesù è quantomeno considerato un profeta unico, un grande maestro, o ancora un grande esempio morale da imitare. Certo Gesù di Nazareth è tutto questo, ma è soprattutto Gesù il Cristo di Dio. Affermare questo significa richiamare il motivo creazione – caduta – redenzione come piattaforma per comprendere e spiegare la realtà nel suo insieme; significa che Gesù è il Dio incarnato, colui che si è fatto uomo ed ha compiuto l’opera sostitutiva sulla croce; significa che Gesù è il centro, lo scopo e il compimento della Storia della Salvezza che si dispiega dalla Genesi e sino a Betlemme per giungere ai nuovi cieli e alla nuova terra. Si comprende allora come nessuno uomo, istituzione o rito abbia la capacità di mediare tra l’umanità auto–referente e Dio. Gesù è il solo mediatore che riconcilia Dio attraverso il motivo “propiziazione ed espiazione” all’umanità ribelle. Egli è il solo oggetto della fede che salva, perché è il sostituto perfetto che prende il posto del peccatore per pagare con la propria morte i peccati altrui. A conferma di tutto ciò la chiesa ha sempre insistito sul fatto che Gesù è colui che è risorto dalla morte a nuova vita, dando così inizio ad una nuova era e ad una nuova società. Tale affermazione costituisce il fondamento della fede cristiana e non è affatto un’elaborazione delle generazioni successive, come è stato sostenuto da alcuni critici, bensì l’esperienza fattuale e collettiva dei cristiani della prima generazione. Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, incarnato, morto e risorto, è il centro del cristianesimo autentico e della fede cristiana vivente e trasformante. Perciò i cristiani attraverso la storia affermano di vivere in Cristo, attraverso Cristo, per Cristo.
SECONDA TESI: SOLUS CHRISTUS | Riaffermiamo che la salvezza dell’uomo è compiuta solo in virtù dell’opera di mediazione del Cristo storico. Solo la sua vita senza peccato e la sua espiazione sostitutiva sono sufficienti per la giustificazione del peccatore e la sua riconciliazione con il Padre. Neghiamo che il Vangelo sia davvero predicato qualora non si proclami il sacrificio sostitutivo di Cristo e non si esortino i peccatori alla fede in lui e nella sua opera.
SOLA GRATIA: IL VANGELO E L’AGIRE DI DIO | In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia (Ef 1,7)
Una delle conseguenze della ribellione umana a Dio è la fiducia cieca che l’uomo ripone nelle proprie abilità. Purtroppo l’uomo mostra di credere solo in se stesso e nella sua capacità di decifrare la realtà e di soddisfare i suoi bisogni. Ma, a ben guardare, appare disorientato e si affida di volta in volta alle mode culturali, dalle teorie di leadership alle strategie del marketing, dalle tecniche terapeutiche ai nuovi misticismi. Oppure si affida ai dogmatismi di sempre o recenti, come quello rappresentato dal razionalismo filosofico che continua ad auto–perpetuarsi e da quello altrettanto longevo incarnato dal magistero della chiesa cattolica romana, o alle più recenti pretese della tecnocrazia come forma di governo che risolve ogni deficienza sociale, o a quelle della tecnologia che promette un futuro radioso e in totale controllo dell’uomo. Questa falsa fiducia condiziona, purtroppo, anche il mondo evangelico. Vengono predicati “altri vangeli”, come quello che promuove l’autostima, o quello che annuncia la prosperità. Il risultato è che il Vangelo pare essere uno dei tanti prodotti religiosi da vendere in un mercato dove i consumatori sono alla ricerca di qualcosa che “funziona”. Ma il Vangelo di Dio e di Gesù Cristo è tutt’altro. Esso consiste nell’annuncio che la grazia di Dio in Cristo non solo è necessaria alla salvezza, ma è la sua unica causa efficiente. Tutti gli uomini, non solo alcuni, nascono spiritualmente morti e sono bisognosi dell’opera salvifica divina. La condizione di morte spirituale è tale che l’uomo è incapace persino di cooperare con la grazia di Dio che rigenera il peccatore. È Dio che tramite la grazia stabilisce una relazione con le sue creature. È Dio che per mezzo della grazia riscatta, giustifica, santifica e glorifica il suo popolo.
TERZA TESI: SOLA GRATIA | Riaffermiamo che nella salvezza siamo liberati dall’ira di Dio solo per la sua grazia. Solo l’opera soprannaturale dello Spirito Santo ci conduce a Cristo, liberandoci dalla schiavitù del peccato e facendoci risorgere dalla morte spirituale alla vita. Neghiamo che in qualche senso la salvezza sia un’opera dell’uomo. I metodi umani, le tecniche o le strategie non possono compiere da soli tale trasformazione. La fede non è un frutto della natura umana non rigenerata.
SOLA FIDE: L’ESCLUSIVITÀ DELLA FEDE | Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio (Ef 2,8)
Chi afferma di avere fede è oggigiorno spesso ridicolizzato e assimilato al Medio Evo oscurantista. Ma chi può veramente affermare di non avere fede? In realtà tutti gli uomini professano un qualche credo. Infatti, come la letteratura dimostra, il tentativo di vivere senza convinzioni, ideali e progetti conduce alla frustrazione e alla disperazione. La vera questione, dunque, non è avere o meno la fede, ma qual è l’oggetto della fede che si professa. L’uomo fiducioso nelle proprie abilità ha sempre rifiutato di riconoscere il proprio bisogno dell’imputazione della giustizia di Cristo. Ancora oggi, nonostante il clima di religiosità diffuso, il risentimento nei confronti del Vangelo biblico è acuto perché sembra sminuire la dignità dell’uomo. La croce di Cristo viene considerata un’offesa, un attentato ed un’assurdità. La fede cristiana, di conseguenza, viene ridotta ad un’insieme di principi e pratiche, e viene utilizzata al pari di una tecnica manageriale per ottenere dei risultati desiderabili. Allo stesso tempo, si afferma che la fede cristiana è qualcosa d’incomprensibile, qualcosa che si contrappone alla ragione, qualcosa di strettamente personale e legato all’esperienza individuale e, pertanto, non può essere né confrontata, né condivisa, né argomentata. Qualcuno l’ha definita “un salto nel buio”. Ma la fede che salva non corrisponde a questa descrizione. Essa, innanzitutto, è il dono di Dio che provvede una conoscenza a cui aderire e di cui vivere. L’opera combinata della Scrittura e dello Spirito Santo produce la convinzione di peccato, di giustizia e di giudizio. Il suo oggetto centrale è Gesù Cristo perfetto sostituto per ogni peccatore. Ed è questa conoscenza che motiva ed origina un cambiamento di attitudine verso Dio, produce una comprensione nuova di se stessi ed una percezione rinnovata della realtà. È pertanto necessario affermare che la giustificazione del peccatore è per sola grazia mediante la sola fede e solo per Cristo. Non c’è dunque un altro Vangelo se non quello di Gesù Cristo che prese il posto dell’uomo peccatore, mediante il quale Dio imputò a lui il peccato umano ed imputò all’uomo la sua giustizia. Ed è grazie a ciò che si vive nella grazia, che si è accolti e adottati come figli di Dio.
QUARTA TESI: SOLA FIDE | Riaffermiamo che la giustificazione del peccatore è per sola grazia, mediante la sola fede e solo per Cristo. Nella nostra giustificazione la giustizia di Cristo ci è imputata come la sola che possa soddisfare la perfetta giustizia di Dio. Neghiamo che la nostra giustificazione si appoggi su qualche merito che possa trovarsi in noi, oppure sulla base di un’infusione della giustizia di Cristo in noi e che un’istituzione che affermi di essere una chiesa che neghi o condanni Sola Fide possa essere riconosciuta come una vera chiesa.
SOLI DEO GLORIA: DIO AL CENTRO DELLA VITA | Perché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui sia la gloria in eterno Amen (Rm 11,36)
La Scrittura insegna che il senso dell’esistenza è da ricercarsi nella “sola gloria di Dio”. Ciò comporta una visione e comprensione del mondo teocentrica, dove Dio è realmente al centro degli interessi, dei propositi e delle azioni. Il fatto che Dio non sia più al centro della vita della chiesa e di tanti credenti è una realtà diffusa, triste e visibile. Ciò è il tragico risultato del venire meno dell’autorità della Scrittura, di un rapporto formale e distaccato con Cristo, di un Vangelo falsato e di una fede poco compatibile con la verità rivelata. È evidente che gli interessi umani sono stati sostituiti a quelli di Dio; Egli non è più il centro da cui tutto dipende, ma un semplice prolungamento del bisogno religioso umano. Nel tentativo di soddisfare questo bisogno religioso senza dipendere da Dio e dalla sua rivelazione, l’uomo mistifica l’adorazione trasformandola in mero intrattenimento; la predicazione del Vangelo in un esercizio di marketing; la pratica della fede in una tecnica per raggiungere dei risultati; la battaglia della santificazione nella ricerca del benessere personale tout court. È triste constatare che Dio, Cristo e la Bibbia hanno assunto un significato molto superficiale e che la loro influenza nella vita di chi si professa cristiano è diventata irrilevante e marginale. Ma Dio non esiste per l’uomo e per soddisfare le sue ambizioni, e i suoi desideri. La ricerca della gloria di Dio, dunque, deve trovare espressione nella quotidianità dell’esistenza umana. Dalla devozione personale al culto comunitario, dalle attività private alle attività pubbliche, ogni cosa va vissuta per dare lode al Signore. Infatti, si è sempre alla presenza di Dio.
QUINTA TESI: SOLI DEO GLORIA | Riaffermiamo che siccome la salvezza viene da Dio ed è stata compiuta da Dio essa lo glorifica, e che anche noi dobbiamo glorificarlo sempre. Dobbiamo vivere le nostre vite al cospetto di Dio, sotto la sua autorità ed esclusivamente per la sua gloria. Neghiamo che sia possibile glorificare Dio se l’adorazione che gli offriamo è mischiata a qualche forma di intrattenimento, se trascuriamo la Legge o il Vangelo nella nostra predicazione e se la stima di se stessi, la realizzazione di se stessi o il benessere assumono la natura di alternative al Vangelo.
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